Si dice che il cambiamento sia un processo doloroso, ma non sempre è così.

 

Ieri pomeriggio mio fratello è uscito per andare a lavoro. Dopo pochi minuti mi chiama dicendomi di aver trovato un cane al centro della carreggiata di una strada a scorrimento veloce.

 

“Che faccio?”, mi chiede.

“Cosa c’è vicino a te?”, gli rispondo, e mi dice che l’unica costruzione nelle vicinanze è una pompa di benzina.

“Bene, chiedi se lo conoscono”.

 

Niente da fare. Mai visto prima e così lo raggiungo e porto con me la cagnolina. Pesava una decina di kg, anzianotta e in carne. Dopo la lettura del microchip mi viene detto avrei dovuto aspettare domani per comunicare il ritrovamento all’ASL. La porto a casa e da subito lei si mostra molto docile (fin troppo, a dirla tutta).

 

Ma questo post non parla di lei (che ora si è già ricongiunta con la sua proprietaria), bensì del cambiamento avvenuto in Vanessa, la ragazza di mio fratello.

 

Vanessa è ormai parte della nostra famiglia da diversi anni e quando ci conoscemmo, lei non aveva mai avuto a che fare con i cani. Aveva difficoltà ad accettare la loro presenza, i peli la innervosivano così come il fatto che fossero onnipresenti. Inoltre, ne era spaventata.

 

cambiamento

Per molto tempo non si è avvicinata alle mie cagnoline, né le ha accarezzate.

 

Ha imparato lentamente a chiedere loro di starle alla larga, anche se Bulla e Mandorla non erano particolarmente d’accordo.

 

Nel tempo ha continuato a frequentare questa casa, in cui l’amore per i cani è abbastanza evidente. Quando è arrivata la trovatella a casa, mia madre ha iniziato un lungo dialogo di vocine e coccole con lei. I miei cani l’hanno accolta come una amica. Mio padre la ha accarezzata gentilmente, lodandola e cercando di ricevere un bacino da lei. Mio fratello la osservava continuando a dirci quando fosse carina e spaventata li da sola in mezzo alla strada.

 

Nei anni passati con noi mai nessuno ha cercato attuare un cambiamento del punto di vista di Vanessa e lei ha dovuto imparare a relazionarsi con i numerosi cani che sono passati tra queste mura.

 

Ci ha sentito spesso raccontare storie di amici con cani. Ha ascoltato me e le mie storie sui cani dei vari clienti e delle loro problematiche. Ha conosciuto la compassione e la comprensione di animali ai quali lei non era abituata. E ieri, con nostra grande incredulità, Vanessa ha subito un colpo di fulmine. Quando è entrata a casa ha visto la nuova arrivata e si è accovacciata, accarezzandola gentilmente. Immediatamente è stata raggiunta da Bulla e Mandorla, ed ha iniziato a coccolare tutte e tre, con fare tranquillo e amorevole. La trovatella è stata tutta la sera sul divano con lei a farsi coccolare e Vanessa era seduta tutta storta pur di farle spazio. Alla fine, ha detto: “Se non troviamo il proprietario, potrei prenderla io…”.

 

La magia di questo evento è racchiuso nel rispetto dei punti di vista altrui. Nessuno ha mai cercato di convincere Vanessa della bellezza e profondità di animo dei cani e lei non ha mai contestato noi che invece avevamo una visione opposta alla sua. Semplicemente ascoltando, osservando e ragionando da sé, con i suoi tempi ed i suoi modi, è entrata in empatia con un animale a lei del tutto estraneo.

 

E’ per questo che per migliorare il mondo bisogna partire da noi stessi. Ogni nostro gesto o pensiero, si rifletterà nell’animo degli altri, e se andremo verso l’amore e la compassione, le persone intorno a noi, quando saranno pronte, cambieranno a loro volta, senza alcuno sforzo.

 

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