Tanti anni fa, forse all’inizio del mio lavoro, ricevetti una richiesta per una consulenza.
 
 
Signorina, ho avuto il suo numero dalla proprietaria di Mila” mi dice la voce. “Vorrei educare un po’ il mio cane. E’ un cane viziato.
 
 
A quel tempo facevo ancora consulenze a domicilio.
 
 
A mio arrivo, mi ritrovo di fronte una signora graziosa. In cucina, ci aspettava un cucciolo di cane di 3 mesi. Quando mi ha visto, non sapeva bene che fare. C’era un misto di paura e insicurezza. Io mi abbasso e inizio a chiacchierare con la signora, lasciando al cucciolo il tempo di decidere quando e come avere a che fare con me.
 
 
Passano pochi minuti e la signora inizia a raccontare: “Sono un poco preoccupata: il cane non mangia da 5 giorni. Il prosciutto un po’ lo mangia, ma per il resto niente.
Mi giro verso la ciotola. C’era di tutto: carne, crocchette, pane secco. “Il veterinario mi ha detto che è viziato e che devo lasciarlo stare finché poi non si arrende e mangia”.
 

Intanto, il “CANE VIZIATO” aveva deciso che io gli piacevo. Prese un tozzo di pane secco e me lo portò. Io provai a lanciarglielo. Aveva una gran voglia di giocare!

cane viziato
 
 
Mentre continuammo a parlare, io e il cane iniziammo a divertirci sul serio. Apparve sul musino una espressione vispa e allegra. Mano a mano che teneva il pane in bocca, iniziò a spugnarsi. Il cagnolino lentamente smangiucchiò le parti morbide, fino ad accanirsi e mangiarlo tutto.
 
 
La proprietaria, incredula, mi dice: “ Erano giorni che quel pane era lì ma lui non lo toccava proprio. Neanche la carne della scatoletta si mangia!“.
 
 
Decisi allora di fare la prova del nove: presi il cartone del rotolo di Scottex e lo tagliai in tanti tubetti. Al centro inserì la carne della scatoletta e lo piegai ai lati, in modo da chiuderlo.
 
 
Iniziai a lanciarlo al cucciolo, il quale, dopo pochi secondi, era intento a strappare tutto per arrivare al cibo. Giocammo tanto e lui mangiò moltissimo: pane, croccchette, carne. Giocò felice e mangiò.
 
 
Cosa era successo al “cane viziato”?

  • Era stato preso ad un mese dalla madre e messo in casa.
  • Non è mai stato fatto uscire di casa perché non ancora terminato il ciclo vaccinale.
  • Non aveva mai visto altri cani.
  • Restava moltissime ore solo in una casa con tre adulti.
  • E infine, l’atmosfera in casa era triste perché da poco era avvenuta la separazione tra i coniugi.

Il cane non era viziato. Non stava facendo i capricci. Era depresso.

Chiuso tutto il giorno in casa, spesso solo, senza nessuno con cui interagire in una età in cui la vicinanza sociale è fondamentale, senza mai giocare con nulla che potesse davvero interessarlo, senza fare alcuna esperienza se non una semplice socialità con la famiglia.

 

Questo cane non aveva motivo di mangiare, non aveva stimoli ed era decisamente triste.
 

Quando si prende un cucciolo è fondamentale occuparsi del suo benessere fisico ma altrettanto importante è prestare attenzione al suo benessere psicologico. La depressione può colpire chiunque, anche un piccolo, tenero e delicato cucciolo.
 

Indicai per lui un mix di fiori di Bach per aiutarlo a tirarsi su.
 

Passai quindi la palla ad un educatore cinofilo, che riuscì a trasmettere alla signora l’importanza del gioco, della varietà e della ricchezza esperienziale nella vita del suo cane.
 

A volte si attribuisce il significato di CAPRICCIO a quello che è uno dei BIOSOGNI FONDAMENTALI del cane: il bisogno di varietà. Se vuoi saperne di più sui bisogni fondamentali del cane, clicca qui
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