
Ciascun animale entra nelle nostre vite per un motivo.
Non è un caso che capiti proprio quell’animale lì e che arrivi proprio in quel momento.
Anche quando ci sembra che non sia stata una nostra scelta ma una casualità, siamo sempre noi a decidere se aprire la porta della nostra casa (e del nostro cuore) a quello specifico individuo. Non importa se siamo arrivati a lui tramite una foto, una visita ad un rifugio, per un cambiamento di proprietario o grazie ad un ritrovamento. Se accettiamo la sua presenza nella nostra vita, questo è sempre frutto di una scelta.
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Le nostre strade si intrecciano così come accade per le nostre le anime, che iniziano a comunicare in modo molto profondo, a noi quasi impercettibile.
Entriamo così tanto in intimità con i nostri animali che a volte ci sembra che ci vedano più lungo di noi per quanto riguarda quello che sta succedendo dentro ed intorno a noi.
Come quei casi in cui un cane non si affeziona al nostro compagno e alla fine scopriamo che aveva capito, prima di noi, che non era la persona giusta. O quelle volte in cui si comportano in modo agitato nei momenti di grande stress da parte nostra. O quando cercano di dividerci durante le liti in famiglia. Sono migliaia le storie che si possono raccontare in cui gli animali hanno indicato la strada.
Perché, in effetti, a livello più sottile, il loro “compito” è proprio questo.
Gli animali sono delle guide spirituali, dei fari che ci illuminano rispetto la strada da intraprendere. Ognuno dei nostri animali, passati, presenti e futuri rispecchia qualcosa di noi e della nostra vita. In cambio del nostro accudimento, dell’amore, dell’amicizia e della sicurezza loro ci donano la sensibilità di capire cosa non va, cosa stiamo trascurando di noi stessi e cosa dobbiamo assolutamente mettere a fuoco per stare meglio. Sono aspetti che riguardano noi stessi, il nostro modo di affrontare gli ostacoli, la situazione nella quale viviamo, il nostro sentire del “qui e ora”.
Ma come possono farci capire l’importanza e la profondità del loro messaggio, dato che i nostri linguaggi sono così diversi? In che modo possono farsi sentire, al di là del frastuono della nostra rumorosa vita interiore?
Lo fanno tramite azioni, stati d’animo e “problematiche comportamentali” che focalizzano la nostra attenzione. Tramite le loro azioni mettono in atto dinamiche e rappresentazioni della nostra vita emotiva, danno voce ai nostri bisogni, diventando quelle guide alle quali possiamo affidarci per ritrovare la gioia e la serenità. Lo fanno perché questo è il loro ruolo, a prescindere se noi li incarichiamo o meno, indipendentemente se poi li ascoltiamo o no. È un meccanismo perfetto, come la Luna che ogni notte segue il Sole.
Quante volte abbiamo notato che, nei momenti di difficoltà, i nostri animali acuiscono alcuni comportamenti o ne creano di nuovi (spesso peggiorativi)? Quante volte ci è sembrato che rispecchiasse il nostro sentire, che si adeguasse ad un certo movimento interiore o che cercasse di smuoverci?
Ci sono tante storie che potrei raccontare, ma ho scelto di raccontare quella a me più cara, ovvero la storia tra me e Bulla. Ci vorrebbero interi diari per ricordare tutti i momenti in cui lei mi ha indicato la strada, si è messa a mia disposizione per aiutarmi ad ascoltare me stessa, ma ho scelto uno in particolare, non perché sia più rilevante rispetto agli altri ma solo perché è l’ultimo in ordine cronologico.
Una delle mie caratteristiche è la perseveranza e la capacità di focalizzarmi su un obiettivo. La maggior parte dei miei obiettivi negli ultimi anni sono stati lavorativi e nell’ultimo anno ho dovuto e voluto concentrarmi molto per crescere ed essere sempre più utile alle persone che scelgono di rivolgersi a me.
Per fare questo ho sacrificato i momenti leggeri, di gioco e relax, ho sacrificato le amicizie. Bulla però non ci stava. Lei sapeva che così non si va a vanti e che non posso vivere solo per il lavoro, non posso chiudermi e studiare, programmare piani futuri e scrivere tutto il giorno. Lei sa che nella vita esiste anche altro. Anzi, forse la vita si trova proprio in quella leggerezza che spesso perdo.
E così, ha iniziato a fissarmi mentre lavoravo. Era una cosa che mi irritava tantissimo, quella silenziosa richiesta di fare qualcosa che io sapevo di non poter soddisfare. Ma questo non è bastato. “Bullina, abbi pazienza, non ora”. Ma lei aveva un compito più alto di quello che stavo svolgendo io in quel momento, e così cambiava strategia e mi portava la pallina: “Dai mamma! Che noia! Giochiamo!”. Ma io, anche lì, non potevo.
Siamo andate avanti così per giorni e giorni, fino a che Bulla non ha deciso che era stata fin troppo gentile e paziente. Ha iniziato a mordersi le zampe, a leccarle con insistenza, sino a quasi lesionarsi.
Lo faceva solo in mia presenza: al centro cinofilo (in cui passava il tempo a dormire e rilassarsi, niente di diverso di quanto faccia a casa) non lo faceva; a casa di mia mamma, luogo in cui si annoia mortalmente, non lo faceva. Lo faceva solo con me.
E allora ho capito: Bulla stava cercando di farmi capire che prendermi del tempo per il gioco, la leggerezza e per gli individui a cui voglio bene non era solo importante, ma necessario. Abbiamo iniziato ad uscire la mattina, ad andare al parco a giocare con frisbee e palline, a fare qualche passeggiata in più e a tornare in montagna. Io sto uscendo un po’ di più, mi sto concedendo qualche momento di svago.
E lei ha smesso di mordersi le zampe, perché io ho colto il massaggio, l’ho fatto mio e sto provando a cambiare.
E voi? Vi è mai capitato di sentire che il vostro animale avesse un messaggio per voi? O che cambiasse al cambiare delle vostre emozioni?
Salve,
Vorrei prenotare una consulenza ma sto avendo difficoltà quando clicco sul link. Può gentilmente contattarmi.
Grazie
Tracy Bobko
Buongiorno! Le ho risposto via mail.
A presto!