Qualche anno fa ero a Genova e conobbi un Boxer di 15 mesi.

 

La sua storia raccontava di un cane che aveva cambiato molti proprietari prima di arrivare a quelli attuali. Era iperattivo e aggressivo al guinzaglio. Da libero era un gran giocherellone, instancabile.

 

Sicuramente non aveva una relazione idilliaca con uno dei due proprietari.

 

Avevo notato qualcosa di particolare, anche se non sapevo dargli bene un nome, così chiesi ai proprietari di lasciarci soli. Quel giorno c’era molto vento e nel campo c’erano diversi attrezzi da agility.

 

Per un’ora non fece altro che correre come un forsennato, senza quasi mai fermarsi. Per aiutarlo, io entravo in uno stato di grande calma. Allora lui si avvicinava e per qualche secondo si distendeva, per poi riprendere a correre.

 

All’improvviso, ci fu una forte folata di vento che spostò il tubo rigido usato per l’agility.  

 

Lui immediatamente fece un inchino di gioco (mettendosi con il culetto in su e le zampe anteriori abbassate) e rimase così per un po’.

 

boxer

 

Questo comportamento mi lasciò di stucco!

Immediatamente pensai ad una frase della mia insegnante di fiori di Bach: “Ci sono alcuni cani, specie quelli con un muso poco espressivo – Boxer, Carlini, Bull Terrier, ecc – che a causa della loro difficoltà di comunicare con il viso, dissimulano le loro emozioni buttandola in gioco. In pratica, le loro ansie vengono mascherate da una finta emozione positiva”.

 

Era esattamente quello che aveva fatto il Boxer con il tubo!

 

Definimmo un mix personalizzato di fiori di Bach e pensai di inserire  qualcosa per aiutarlo a mostrare ciò che davvero provava, qualcosa che potesse aiutarlo a mostrare le sue fragilità, piuttosto che dissimularle.

 

Ciò che mostrava era opposto all’emozione che provava veramente.

 

Ero molto preoccupata per lui perché la sua comunicazione era ingannatrice e questo poteva creare un bel po’ di problemi con gli altri cani. Loro potevano sottovalutare uno stato negativo e innescare in lui una reazione di aggressività.

 

Dopo pochi giorni in cane iniziò a cambiare. Quando incontrava gli altri cani al guinzaglio sotto casa che precedentemente aggrediva, adesso tremava come una foglia, anche con i cuccioli. Se stringeva qualcosa tra i denti però, reggeva meglio gli incontri con gli altri cani. I fiori stavano funzionando.

 

Dissimulare uno stato emotivo inficia sulla comunicazione del cane, trasmettendo una leggerezza in realtà inesistente.

 

Lavorare su questo aspetto è un po’ come disinnescare una bomba pronta ad esplodere. Rivelando ciò che prova, gli altri cani e le altre persone potranno relazionarsi a lui in modo corretto e limitare le probabilità di aggressione da parte del cane, proprio perché la comunicazione diventa chiara e precisa (ho paura, sono ansioso e quindi ho bisogno di spazio e tempo).

 

I passi successivi furono lavorare sulla paura e sulla insicurezza. Purtroppo non sono riuscita a finire questo percorso perchè i compagni umani hanno pensato fosse una regressione. Ma sono felice di aver avuto la possibilità di incontrare questo cane perché mi ha aiutato a capire meglio i cani con lo stesso atteggiamento ma… soprattutto a capire meglio le persone con lo stesso schema difensivo e poter entrare di più in empatia con loro!

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